

All'epoca, era rettore dell'università Miguel de Unamuno uno dei maggiori intellettuali della Spagna moderna che insorse appassionatamente.
"Finisco ora di ascoltare un grido necrofilo e senza senso: viva la muerte! E io che ho trascorso la vita forgiando paradossi che hanno provocato l'ira degli altri devo dire, come esperto del tema , che questo aberrante paradosso mi è ripugnante. Il generale Millan Astray è un mutilato, lo dico senza alcun senso dispregiativo. Anche Cervantes lo era. Purtroppo ci sono molti invalidi di guerra in Spagna ora. E presto ce ne saranno di più, se Dio non ci aiuta. Mi dispiace pensare che il generale Astray debbo dettare i criteri per una sociologia di massa. Un invalido che manca della grandezza di Cervantes cerca un sollievo causando mutilazioni intorno a sè."
A questo punto Millan Astray fu incapace di contenersi e gridò: "Abbasso la intelligenza, Viva la morte". Ci fu un clamore di approvazione a queste parole fra i falangisti ma Unamuno continuò:
"Questo è il tempio della intelligenza e io sono il suo gran sacerdote. Siete voi che profanate il suo sacro recinto. Voi VINCERETE perchè avete la forza bruta in abbondanza. Però non CONVINCERETE. Perchè per convincere è necessario persuadere. E per persuadere è necessario avere qualcosa di cui voi mancate: ragione e diritto nella lotta. Considero inutile esortarvi a pensare in Spagna. Ho detto."
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