venerdì 17 dicembre 2010

Oltre il muro del sonno - 021

Io, Luisa, Max P. e consorte eravamo a vedere il concerto di The Wall di Roger Waters. Prima dell'inizio, una voce avvisava che il concerto sarebbe durato solo 30 minuti. Sinceramente, c'era poca gente e l'allestimento era molto modesto.
Noi eravamo in fondo in piedi, quando 3 americani cominciavano a fare commenti e sorrisini alla Lu e fummo così costretti a cambiare posto onde evitare eventuali fastidi......

lunedì 13 dicembre 2010

Viva La Muerte !

All'università di Salamanca il 12 ottobre del 1936 dopo un veemente discorso del generale falangista Millán Astray si sentì alzare il grido dei suoi sostenitori "Abbasso la intelligenza, viva la morte!"

All'epoca, era rettore dell'università Miguel de Unamuno uno dei maggiori intellettuali della Spagna moderna che insorse appassionatamente.

"Finisco ora di ascoltare un grido necrofilo e senza senso: viva la muerte! E io che ho trascorso la vita forgiando paradossi che hanno provocato l'ira degli altri devo dire, come esperto del tema , che questo aberrante paradosso mi è ripugnante. Il generale Millan Astray è un mutilato, lo dico senza alcun senso dispregiativo. Anche Cervantes lo era. Purtroppo ci sono molti invalidi di guerra in Spagna ora. E presto ce ne saranno di più, se Dio non ci aiuta. Mi dispiace pensare che il generale Astray debbo dettare i criteri per una sociologia di massa. Un invalido che manca della grandezza di Cervantes cerca un sollievo causando mutilazioni intorno a sè."

A questo punto Millan Astray fu incapace di contenersi e gridò: "Abbasso la intelligenza, Viva la morte". Ci fu un clamore di approvazione a queste parole fra i falangisti ma Unamuno continuò:

"Questo è il tempio della intelligenza e io sono il suo gran sacerdote. Siete voi che profanate il suo sacro recinto. Voi VINCERETE perchè avete la forza bruta in abbondanza. Però non CONVINCERETE. Perchè per convincere è necessario persuadere. E per persuadere è necessario avere qualcosa di cui voi mancate: ragione e diritto nella lotta. Considero inutile esortarvi a pensare in Spagna. Ho detto."

venerdì 26 novembre 2010

V per Vendetta - Lettera di Valery



So che non posso in nessun modo convincerti che questo non è uno dei loro trucchi, ma non mi interessa. Io sono io.

Mi chiamo Valerie. Non credo che vivrò ancora a lungo e volevo raccontare a qualcuno la mia vita. Questa è l’unica autobiografia che scriverò e … Dio… mi tocca scriverla sulla carta igienica.

Sono nata a Nottingham nel 1985. Non ricordo molto dei miei primi anni, ma ricordo la pioggia.
Mia nonna aveva una fattoria a Totalbrook e mi diceva sempre che “Dio è nella pioggia”.
Superai l’esame di terza media ed entrai al liceo femminile. Fu a scuola che incontrai la mia prima ragazza: si chiamava Sara. Furono i suoi polsi… erano bellissimi. Pensavo che ci saremmo amate per sempre. Ricordo che il nostro insegnante ci disse che era una fase adolescenziale, che sarebbe passata crescendo. Per Sara fu così, per me no.

Nel 2002 mi innamorai di Christina. Quell’anno confessai la verità ai miei genitori. Non avrei potuto farlo senza Chris che mi teneva la mano. Mio padre ascoltava ma non mi guardava. Mi disse di andarmene e di non tornare mai più. Mia madre non disse niente, ma io avevo detto solo la verità, ero stata così egoista? Noi svendiamo la nostra onestà molto facilmente, ma in realtà è l’unica cosa che abbiamo, è il nostro ultimo piccolo spazio… All’interno di quel centimetro siamo liberi.

Avevo sempre saputo cosa fare nella vita, e nel 2015 recitai nel mio primo film: “Le pianure di sale”. Fu il ruolo più importante della mia vita, non per la mia carriera ma perché fu lì che incontrai Ruth. La prima volta che ci baciammo, capii che non avrei mai più voluto baciare altre labbra al di fuori delle sue.
Andammo a vivere insieme in un appartamentino a Londra. Lei coltivava le Scarlett Carson per me nel vaso sulla finestra e la nostra casa profumava sempre di rose. Furono gli anni più belli della mia vita.
Ma la guerra in America divorò quasi tutto e alla fine arrivò a Londra.
A quel punto non ci furono più rose… per nessuno.

Ricordo come cominciò a cambiare il significato delle parole. Parole poco comuni come fiancheggiatore e risanamento divennero spaventose, mentre cose come Fuoco Norreno e gli articoli della fedeltà divennero potenti. Ricordo come diverso diventò pericoloso. Ancora non capisco perché ci odiano così tanto.
Presero Ruth mentre faceva la spesa. Non ho mai pianto tanto in vita mia. Non passò molto tempo prima che venissero a prendere anche me.
Sembra strano che la mia vita debba finire in un posto così orribile, ma per tre anni ho avuto le rose e non ho chiesto scusa a nessuno.
Morirò qui… tutto di me finirà… tutto… tranne quell’ultimo centimetro… un centimetro… è piccolo, ed è fragile, ma è l’unica cosa al mondo che valga la pena di avere.
Non dobbiamo mai perderlo, o svenderlo, non dobbiamo permettere che ce lo rubino… Spero che chiunque tu sia, almeno tu, possa fuggire da questo posto; spero che il mondo cambi e le cose vadano meglio ma quello che spero più di ogni altra cosa è che tu capisca cosa intendo quando dico che anche se non ti conosco, anche se non ti conoscerò mai, anche se non riderò, e non piangerò con te, e non ti bacerò, mai… io ti amo, dal più profondo del cuore… Io ti amo.

- Valerie -

lunedì 15 novembre 2010

L'uomo senza sonno

A volte mi sveglio sfinito. Il sonno non mi riposa, mi affatica, come se Morfeo non mi abbracciasse tutta la notte, ma mi facesse correre senza sosta tra colline irte e vali scoscese, facendomi sentire per intero il peso del mio corpo, organo dopo organo, tessuto dopo tessuto. Mi metto a sedere e penso a come potrebbe essere un sonno senza pensieri, un motivo idiota da canticchiare sotto la doccia della mia stanchezza, e in quel mentre le palpebre si chiudono e ritorno a combattere con i miei fantasmi, in una lotta estenuante dalla quale mi sveglierò distrutto con la voglia di un vero sonno.

venerdì 12 novembre 2010

Alice 003

Stanotte ho sognato te e la Luisa. Eravamo ad una festa con molta gente, c'era anche Luca ma stava al banco e parlava con altri, non si curava di me, in relatà l'unica che si curava di me era luisa che mi fissava insieme a delle sue amiche, e io tutte le volte che mi guardava diventavo sempre più bambina e mi vergognavo da matti e solo lei e io ce ne accorgevamo, tu mi chiedevi di tenere dei rami fioriti di rosso con cui dovevi fare una sorpresa a lei...

lunedì 8 novembre 2010

Bad Chickens

Ecco le mie generazioni:
Valeria Solanas ha ucciso Nuova Carne, Rosaria Nicosia ha ucciso Nuova Carne, Maria Grazia Greco ha ucciso Nuova Carne, Sabrina Misseri ha ucciso Nuova Carne, Amanda Knox ha ucciso Nuova Carne, Annamaria Franzoni ha ucciso Nuova Carne, Aileen Wuornos ha ucciso Nuova Carne, Puente Dorothea ha ucciso Nuova Carne, Myra Hindley ha ucciso Nuova Carne, Erika De Nardo ha ucciso Nuova Carne, Laura De Nardo ha ucciso Nuova Carne, Christine Falling ha ucciso Nuova Carne, Caterina Fort ha ucciso Nuova Carne, Ruth Ellis ha ucciso Nuova Carne, Anjette Lyles ha ucciso Nuova Carne, Leonarda Cianciulli ha ucciso Nuova Carne, Lizzie Borden ha ucciso Nuova Carne, Erzsebet Bathory ha ucciso Nuova Carne. Thelma Carter ha ucciso Nuova Carne. Ma solo mia moglie ha ucciso Me.



Oltre il muro del sonno - 020

Stavo facendo una gita tra i colli di Bologna con mia madre e mia moglie, poi ci eravamo divisi: mia moglie era andata per conto suo.
Io e mia madre intanto ci incamminavamo verso le montagne, e grazie a un software di Augmented Reality notammo un castello nascosto sul lato di un monte.
Andammo lì e ritrovammo mia moglie in compagnia dei suoi colleghi di lavoro, una delle quali aveva conosciuto suo padre quand'era in vita. Questa raccontò a Luisa un aneddoto su suo padre: "Una volta gli chiedemmo: 'Signor XXX, lei non ha paura del giudizio di Dio?' E lui rispose: 'Il giudizio di Dio mi interesserà quando sarò morto, ma ora sono vivo e conta il giudizio degli uomini'".
Questo aneddoto riempì di emozione mia moglie.
Intanto mia madre mi suggeriva di andare a casa a preparare una spaghettata, lasciando gli spaghetti saltare in padella dopo essere stati scolati e conditi.

Oltre il muro del sonno - 019

Mi ritrovavo a vivere con Gisy in via Banchieri a Modena.
Al mattino, dopo essermi risvegliato, mi accorgevo che il bagno era sparito e al suo posto c'era una camera da letto. L'appartamento era condiviso con ragazze di colore.

giovedì 4 novembre 2010

Infernal Ready-made

Prologo

La parola si rivela come carne ritornata verbo, come un virus venuto dall'altrove per attaccare e conquistare il sistema sensoriale e permettere all'uomo contagiato di RELAZIONARE tramite suoni, giocando con quelle bombe inesplose che sono le parole, poiché, nei giochi di parole si nasconde il segreto del Creato, la genesi di qualcosa non predestinata a nascere ma concepita parallelamente ad un altro significato che, come un embrione parassita, ne utilizza il corpo per portare a termine la sua gravidanza e nascere. Le parole sono ready-made e i ready-made portano con sé l'Inferno:

Infernal ready-made

Si accorse che l'ago con il quale stava giocando era il passaggio spazio/tempo tra il nostro mondo e il mondo rallentato dell'eroina.

Come se una madre sifilitica giocasse con il pene del proprio neonato, cercando, sotto la pelle, la rosea freschezza di un glande immaturo.

Perché smettere proprio ora? Aveva portato le proprie fibre all'eccesso e poteva ancora continuare nella scalata iperbolica del proprio Io.

Alla seconda contrazione capì che qualcosa era andata male: si formarono strane smagliature sul suo ventre che modellavano un nascituro mostruoso.

E tirò indietro l'orologio di alcune ore, tenendo così conto del diverso fuso orario presente nel mondo dell'eroina.

Sempre più spesso, il vomito mi sembrava più interessante del 90% dei quadri presenti nei musei di arte moderna.

E vide dentro di se il feto pregarla affinché non realizzasse il terribile piano che gli aveva riservato.

L'uccidere mosche era per lui un modo di archiviare le salme anonime di Auschwiz e Dacau.

Abbondando con l'estremismo sadomasochista in un amplesso che durò pochi secondi: il tempo di morire.

Giunse il ciclo, fiume in pena che portava con se i detriti dell'architettura uterina.

Sembrava quasi che l'azzurro del cielo entrasse per intero nella sua pupilla dilatata.

L'umanità sparì nell'attimo in cui il bimbo si mise a sognare.

Fu così che conobbi l'Aids, in un cesso di una stazione.

Finché morte e colore si fusero insieme in un unico significato.

Notò proprio allora che il sangue sul pene era suo.

Doveva lavarsi di dosso quel pungente odore di urina.

Tutto quel panico per un banale cancro uterino.

Mi accorsi che l'ossigeno era finito.

Uscendo velocemente per non morire soffocati.

Alla fine saremmo morti tutti.

Guardava senza alcuna speranza.

Fitte di dolore.

Troppo tardi.

No.



Marcello Del Campo

(iS-ii-iEET)

venerdì 29 ottobre 2010

Alice 002

Sei diventato il mio viaggio preferito quando sono un po' fumata... I tuoi tratti si scompongono in linee e segmenti, nastri semoventi di materia incostante, da ingurgitare come anfetamina.
Un sogno mal archiviato all'interno della scheggiatura di una lente... Io mi vedrei... e vedrei anche te stesso, anche se basteresti solo TU... Sarebbe il caso di dire anche mia mente pensa, ma qui c'è un Io e un Qualcuno e una storia su certe radici che non voglio si spostino... Penso ai tuoi occhiali e piango di felicità ('a volte mi metto i tuoi sandali e mi faccio schifo'. Paul Eluard)...

lunedì 25 ottobre 2010

Oltre il muro del sonno - 018

Mi svegliavo al mattino nel mio letto di casa, e notavo che il lenzuolo era pieno di muco e di vomito...

venerdì 22 ottobre 2010

Woodstock poeta

Quando mio suocero vide questa vignetta lui, pragmaticamente, la spiegò: "Significa che non ci si deve innmorare di un sogno".

Io invece adoro questa vignetta perché è meraviglioso innamorarsi si un sogno, ed è meravigliosamente terribile vederlo svanire.

Grande Woodstock.

giovedì 21 ottobre 2010

Mortalità cancro al cervello

0,01 %

Oltre il muro del sonno - 017

Io e il mio amico Max avevamo organizzato le vacanze estive, aventi come mete la Russia e la Germania. In una metropolitana tedesca salimmo su un ben preciso metrò per il fatto che ci stava salendo anche Rob Halford dei Judas Priest.
Più tardi ci trovavamo in un'osteria dove c'erano dei pretzel, ma Max non mi permise di sedermi per mangiarne: "Tanto li vendono anche in Italia", e ce ne andammo.

mercoledì 20 ottobre 2010

Oltre il muro del sonno - 016

Stavo suonando al Vicolo bolognetti con la chitarra classica. Alla voce c'era una signora con una timbrica meravigliosa. Assomigliava a Rebekah Del Rio.

venerdì 15 ottobre 2010

Alice 001

Questa è una cosa che ho scritto tempo fa. Stavo non-bene, avevo bisogno di qualcosa che non sapevo neanche definire. Ora so che sei tu.

Questo pensiero non è nessuna parola, si è sciolto in me come polvere e ora si è raggrumato in qualche zona del mio organismo che devo ancora scoprire.
E' una pietra verde di solitudine che non vedrà mai la luce.
A meno che qualcuno non mi apra.

'Vorrei un giorno morire nella tua testa e resuscitare nel bel mezzo del tuo Dolore, fra le tue gambe': se amassi un Uomo con il volto attraversato da una grande cicatrice, gli farei un ritratto dove sanguina ancora e sarebbe, per lui, come guardarsi in una foto da bambino.
Rimarrei incinta delle sue lacrime, come sono già gravida della mia malinconia e questi due feti di fuoco rosa finirebbero per schiacciarsi, finirebbero per unirsi, generando già prima di essere generati e andandosene, lascerebbero il mio corpo disteso (come nell'inutilità dondolante di un gancio da macellaio) a chiedersi: "A cosa stavo pensando?" e il rumore di questa domanda rimbalzerebbe su tutte le pareti della stanza, penetrando tutto ciò che riesce, come un lavandino che perde come un lavandino che perde come un lavandino che perde.

Io sono ora una casa vuota, dopo il trasloco, che cerca, da sola, di afferrare le chiavi per aprirsi, tendendo le sue pareti verso il pavimento.
"Aprimi il tuo cuore", dice il televisore, "In questo caso è necessario operare d'urgenza", si risponde con un'altra personalità catodica.

"Scusami, mi sono distratta": stavo immaginando amplessi con trapianto di memorie a lungo termine, per non essere mai soli, stavo immaginando occhi da cerbiatto tumefatti ed enormi lividi di riconoscenza blu, da mostrare come le cicatrici di un guerriero che ha fatto il suo dovere.

Sento l'amore infinito che proverò con un cranio fra le mie mani.

Alice

martedì 12 ottobre 2010

Erri De Luca - Considero valore

Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.

Considero valore il regno minerale, l'assemblea delle stelle.

Considero valore il vino finché dura un pasto, un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano.

Considero valore quello che domani non varrà più niente e quello che oggi vale ancora poco.

Considero valore tutte le ferite.

Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe, tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi, provare gratitudine senza ricordarsi di che.

Considero valore sapere in una stanza dov'è il nord, qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato.

Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca, la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.

Considero valore l'uso del verbo amare e l'ipotesi che esista un creatore.

Molti di questi valori non ho conosciuto.

venerdì 8 ottobre 2010

Affermazioni contraddittorie

"L'immobilità è perfezione del movimento. Se un giorno riuscirò a stare immobile in modo perfetto, nessuno riuscirà più a fermarmi."
(Isabella Santacroce)

"Servono uomini nuovi, così moderni da sembrare antichi."
(Edgardo Moia Cellerino)

"Se sapessi perché sono qui, non ci sarei."
(Carmelo Bene)

mercoledì 6 ottobre 2010

Sindrome di Down

0,26 %

venerdì 1 ottobre 2010

Parliamo, ti va?

Come un'incudine sullo stomaco, poi mi libero quando parlo con Lei. Non serve a niente non risolvo niente, ma questo niente è il Niente che risolve l'incudine. Mi sento quindi poi meglio, libero leggero, mondata la mia anima fino al prossimo incazzo. L'insoddisfazione attanaglia le budella ma mi allarga lo sfintere (..gran liquame spilla dal buco..), il respiro rantola, le gambe tremano, il cuore "War Ensamble" degli Slayer. Il Santo Niente estrae l'Incudine dall'Excalibur-cuore-mio. Per questo, forse, i Cavalieri della Tavola Rotonda circondano il mio letto: per omaggiare la nascita dell'Anti-Artù mentre C3PO da eoni dorme sul fondo del mare, nell'isola di R'lyeh, dove attende sognando la Buona Novella.

martedì 28 settembre 2010

Estratti dal corpo



Nato dal buco.
Costruito attorno al buco.
Sono un’organizzazione del vuoto.
Così il mio sì è sempre minato dal mio no
Così posso rivoltarmi come un guanto.
Deve esserci un’eterna equivalenza,
dove però la destra non vale la sinistra.
Piaga della simmetria.
Ti do il mio cuore per il mio fegato.

(Bernard Noel)

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi


Verrà la morte e avrà i tuoi occhi -
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo.

I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.

Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio.

O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla

Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi

Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.

Scenderemo nel gorgo muti.

(Cesare Pavese)

mercoledì 8 settembre 2010

Oltre il muro del sonno - 015

I miei vicini di casa erano entrati nella cameretta piccolina dove stavo riposando per imbiancare le pareti. Gabriele mi diceva di non preoccuparmi perché avrebbero imbiancato senza disturbare. Barbara piangeva perchè Gabriele aveva detto a una loro amica di nome Francesca qualcosa su Barbara che non doveva dire.

martedì 7 settembre 2010

Tangerine Dream - Fauni-gena (1973)



Richiami naturali e inconsci
in qualche era primoridale

Reminiscenze primitive
confusi ricordi legati all'Es

Istinti primari che si impongono
senza ascoltare la ragione

Clima d'immensità
deserta e desolata

Echi, silenzi,
suoni distorti e inquietanti eppure familiari
poichè appartenetni alla nutura non intaccata dall'uomo

Pianeta deserto,
freddo e buio,
alla fine o all'inizio
di un dominio naturale.


Michele Pecora - Vestita di Bianco (1981)




Ieri sera sul tardi han suonato alla porta.
Ho aperto, era notte, una figura mi ha detto
“Ciao, sono la morte!”
Non so perché, non mi sono sorpreso.
È entrata parlando e ho detto: “Ti stavo aspettando”
Si è seduta di fronte, poi dopo un istante
mi ha detto: “È un vero peccato.
Sei bello, sei forte però sei tanto sudato”
Le ho detto: “Ti chiedo un solo favore.
Quando verrà l'ora ti prego non fare rumore.
Io non ho paura ma gli altri non devono sentire”
Poi le ho detto: “Lasciami il tempo,
soltanto il tempo di farmi scordare.
Dirò soltanto che devo partire, che me ne voglio andare”

Poi non so spiegarlo ma è come se adesso
Trovassi la mia liberazione.
È come staccarsi da un mondo che non ti ha mai voluto bene.
L'indifferenza, la gente che non ha più niente da dire.
Adesso io posso adesso io voglio per l'ultima volta respirare
Quello che sento non riesco a spiegarlo…
E tu sei vestita di bianco.
T'immaginavo diversa e cattiva,
pensare che sembri una cosa viva!
Voglio guardare per l'ultima volta gli alberi, i fiori.
Lo sai, è primavera
e adesso la sera arriva più tardi
e i giorni già sono più caldi.

Adesso se vuoi possiamo anche andare.
Ho fatto le cose che avevo da fare.
Ho detto le cose che avevo da dire.
Adesso io posso, adesso io voglio
Venire.

giovedì 2 settembre 2010

Barcellona - 17/08/2010 - 23/08/2010

La Sagrada Família, nome completo in lingua catalana Temple Expiatori de la Sagrada Família (Tempio espiatorio della Sacra Famiglia) di Barcellona, Catalogna (Spagna) è una grande basilica cattolica (non una cattedrale), tuttora in costruzione, considerata il capolavoro dell'architetto Antoni Gaudí, massimo esponente del modernismo catalano. La vastità della scala del progetto e il suo stile caratteristico ne hanno fatto uno dei principali simboli della città e una delle tappe obbligate del turismo di massa.

Berlino - 07/08/2010-17/08/2010

Il Sony Center è un complesso di edifici situato presso la Potsdamer Platz a Berlino.
Progettato su commissione della Sony dall'architetto Helmut Jahn, dello studio Murphy/Jahn di Chicago, il Sony center è un complesso di sette edifici disposti su una superficie di circa 26.000 m² nel quartiere di Mitte. L'intera costruzione è durata quattro anni. Il 20 gennaio 2000 fu aperta la zona turistica e di intrattenimento, mentre il complesso nella sua completezza fu inaugurato il successivo 14 giugno.
È strutturato secondo una caratteristica forma triangolare e offre contemporaneamente soluzioni lavorative, abitative e di intrattenimento. Sulla punta della pianta triangolare si trova la BahnTower, l'edificio di 103 metri di altezza che ospita gli uffici della Deutsche Bahn.
Il costo complessivo della costruzione del Sony Center è ammontato a 600 milioni di euro. Il 18 aprile 2008, la Sony lo ha venduto per una cifra di poco inferiore a un gruppo di investitori tedeschi e americani.
Il complesso, in cui predominano vetro e acciaio, comprende al suo interno il Forum, una piazza ovale coperta da una spettacolare opera di architettura e ingegneria: un articolato tetto a ombrello fissato con dei tiranti a un enorme anello di acciaio che si poggia sugli edifici circostanti. Visto dall'esterno, dovrebbe rappresentare uno dei simboli del Giappone: il monte Fuji. Secondo le credenze giapponesi, infatti, nelle montagne vivono i kami, dei numi tutelari della fede shintoista. Siccome Berlino non ha montagne, il Sony Center avrebbe dovuto quindi costituire una casa artificiale per i kami, in modo da poter invocare la loro protezione anche per la sede europea della Sony.

Oltre il muro del sonno - 014

Il cinese del ristorante in via Milazzo mi portava a far un giro nella Chinatown di Bologna in zona Bolognina e fino ad arrivare a farmi vedere la cucina di un suo ristorantino sito in quella zona: c'erano quantità enormi di pesce e, nonostante il locale non fosse il massimo dell'igiene, la qualità del pesce era ottima. In particolare, c'erano dei piatti a base di crostacei che venivano 130 euro.

lunedì 30 agosto 2010

Oltre il muro del sonno - 013

Guardavo con mia moglie le foto delle vacanze, ma in alcune di esse lei era diversa: labbra sottili, capelli a caschetto. Nel sogno mi rendevo conto che in realtà la ragazza delle foto non era lei, ma mi limitavo a dire che la foto erano venute male.

mercoledì 25 agosto 2010

Fast Forward 03

........Il mattino ha l’oro in bocca Il mattino ha l’oro in bocca Ilmattino ha l’oro in bocca Il mattino ha l’oro in bocca Il mattinoha l’oro in bocca Il mattino ha l’oro in bocca Il mattino hal’oro in
bocca Il mattino ha l’oro in bocca Il mattino ha l’oroin bocca Il mattino ha l’oro in bocca Il mattino ha l’oro inbocca Il mattino ha l’oro in bocca Il mattino ha l’oro in boccaIl mattino ha l’oro in bocca Il mattino ha l’oro in bocca Ilmattino ha l’oro in bocca Il mattino ha l’oro in bocca Il mattinoha l’oro in bocca Il mattino ha l’oro in bocca Il mattino hal’oro in bocca Il mattino ha l’oro in bocca Il mattino ha l’oroin bocca Il mattino ha l’oro in bocca Il mattino ha l’oro inbocca Il mattino ha l’oro in bocca Il mattino ha l’oro in boccaIl mattino ha l’oro in bocca Il mattino ha l’oro in bocca Ilmattino ha l’oro in bocca Il mattino ha l’oro in bocca Il mattinoha l’oro in bocca Il mattino ha l’oro in bocca Il mattino hal’oro in bocca Il mattino ha l’oro in bocca Il mattino ha l’oroin bocca Il mattino ha l’oro in bocca

Ma se lo tsunami si fosse abbatuto in Giamaica invece che Indocina? Altro che messagini da 1 euro a cranio, si sarebbe abbattuto un lutto globale. Un silenzio di tomba, come se la caduta del sacro romano impero avvenisse in un condensato di tempo chiamato (schioccare delle dita - pausa) attimo.
Sfattoni, pank, frak, new hippi, intellettuali di sinistra e artisti: una veglia funebre totale, la scomparsa di un ordine millenario in uno starnuto venuto dal destino. Fucilate Scottex.La morte di una caro è come un’amputazione, un togliere una parte di te stesso…
.
Mmmmm….. no….no che dico è…..èun’altra cosa….. ora che non c’è è in realtà molto più presente: ogni giorno, ogni giorno a lui un mio pensiero. Ora è sempre con me; prima, che lo vedevo una volta ogni 15 giorni, vivevo senza di lui, non lo pensavo mai. Per cui, l’interrogativo cristiano che mi pongo è: ieri era vivo e ora è morto, oppure ieri era morto e ora è risorto?

E’ sempre così quando fuma. Di solito parla sempre di queste cose, penso siano le sue ossessioni: sesso morte e….
Alfa, cosa ne pensi del sesso?
Ma io è tutta le sera che parlo di sesso, ovvero di morte, perché sesso è morte sono la stessa. Cosa, in che cosa si concentra l’atto sessuale? Nel climax, nell’apice nel massimo relativo/assoluto diquella costruzione amplettica, ovvero in una parola nell’orgasmo.Questo sospendersi, Questo venire meno, che non può essere alla morte, perché quella deve ancora venire, ma della vita: venire meno alla vita, ovvero sprofondare in un attimo eterno nell’oceano paradisiaco della morte.

E’ il mio gusto oplepiano del neologismo come forma di concentrazione del contemporaneo.

Esempio: “ Perchè voi giovani non avete i valori di una volta. Tu hai 14anni e ti interessi di Adidas, MTV e snowboard, io alla tua età miinteressavi della triade sesso estremo, satanismo e black metal. 666 ave satani.
I bei valori di una volta.

Penso che si fa bene a violentare i bambini, non dico violenza ai minori che è quella alla moda dello stupratore stile famiglia cristiana. Io quello che ho fatto con questo giovane è stato dicambiarli il corso del destino. Aiutarlo. Sarebbe stato un medio creimpiegato o cassa integrato qualunque. Ora diverrà un terrorista e parteciperà eroicamente alla sommosse che avverranno nel 2020.

L’impiegato sarebbe andato a porcodieggiare nei bar per sfogarsidi una vita inutile…”Ma perché non ti metti a scrivere queste cose? Perché mi tira in culo. Il mio problema è che mi tira il culo a vivere, non intendo il vivere biologico, ma il vivere sociale, il dover dover fare….
Non lo capisco, mostratemi la sua algebra e eseguirò, ma fino allora voglio una risposta..

Grazie.Scusi l’egocentrismo professore Bertoni ma ho ricevuto i miei 15 minuti di warholiano gloria.

Gloria Persiani.

Ma devi essere cattivo, sadico, volere il suo dolore…. Non puoi fermati al farle dispiacere: devi essere così cattivo da far sembrare il Marchese De Sade un boy-scout.

Quella scena stupenda nel finale di “mio cugino miogastroenterologo” quando il tipo esplode e si vedono gli organi interni ricoperti di tatuaggi: betty boop sullo stomaco, un tribale intorno al cuore… Ecco l’essenza del contemporaneo: il vivere l’eccesso, questo vivere nell’eccedere, nell’innalzarsi, nel superare i limiti , ma questo che esige moralmente, deontologiamente una scrittura che eccede, che supera i limiti, estrema, attuale, sincronica, isomorfismo perfetto tra reale e rappresentativo/linguistico.
Sterile come un fiore che non ha bisogno di una prole per acclamarne la bellezza.

Oddio: la grandiosità dell’effimero che è la vita.
Vedere Emule che scarica a 94kb/s. Questa è la felicità.

“Ho sognato che avevamo preso una casa io e te e qualche altrovicino a quella di Asia Argento e di Lucio Dalla che convivevano, Lucio per far ingelosire Asia incideva il nome di un’altra su unaquercia secolare e io piangevo perché capivo che tu eri propiro TU… Io ho paura di perderti di vista. Lo so che non siamo la stessa cosa per l’altro, ma mi rendo conto che tre quarti dell’ascendente e dello stupore che provoco negli altri è dovuto a quello che ho imparato da te… dai non si è mai visto un maestro che abbandona la sua allieva con così futili motivi… l’unico motivo che potresti avere è… non so… che ti facessero fuori i cattivi, così io con i colpi di karate che mi hai insegnato ti vendicherei… ti devo avvisare sono già brilla alle 8 di sera ma riesco a scrivere e DOVEVO perché in vino veritas cmq scusa sono fuori luogo lo capisco…ma questo messaggio è così lungo… Marla” (Gs-Alice0 19:526-MAR-06)

Sale-forchetta-morsica.

mercoledì 14 luglio 2010

Oltre il muro del sonno - 012

Io, mia moglie, mia madre, la suocera ed il mio amico Max, eravamo andati in zona Saragozza per vedere una casa da acquistare.
La casa era sviluppata su due piani, molto carina sebbene non arredata. Coloro che ce la mostravano erano dei napoletani i quali vivevano nella casa stessa.
Nessuno voleva dirci il prezzo dell'immobile, a parte una signora (che stava preparando il pranzo) che ci disse che veniva 2.000 € al metro quadro, per un totale di 350.000 euro.
Una volta usciti dalla casa, c'era un tragitto surreale per tornare in via Milazzo, e ad un certo punto c'era una discesa talemente ripida che avevo paura di rovesciare l'auto. Allora il mio amico Max, essendo un guidatore più esperto, andò alla guida, mentre io facevo un altro tragitto con la mia vecchia Polo rossa.
Io portavo con me mia madre, Max mia moglie e mia suocera.
Pochi metri dopo l'inizio della discesa, la macchina (Fabia) si rovesciò, lasciando illeso Max. Mia moglie aveva rotto gli incisivi e mia suocera era illesa, ma bloccata nei sedili posteriori dell'automobile.

giovedì 8 luglio 2010

Ian Christe - Sound Of the Beast. La storia definitiva dell'heavy metal

Questa è la storia dello spirito bestiale che c'è in tutti loro, animato dalle centinaia di migliaia di milioni di fan che hanno tenuto insieme tutto questo da quando si è aperto il primo squarcio nel cielo, rovesciando l'autentico suono della vita e della morte su questa terra con fragore e potenza.

(Ian Christe, Sound Of the Beast. La storia definitiva dell'heavy metal, 2009)


lunedì 5 luglio 2010

Ischia: Il dominio di Arnehim, l'isola della Fata

(...)
« Ed ecco che
d'un tratto
tutto il paradiso
di Arnheim
si rivela, abbagliante,
allo sguardo.

Sgorga, come
onda sorgiva,
una maliosa melodia;

ci si sente
come oppressi
dalla sensazione
di profumi
strani e squisiti;

l'occhio coglie,
come intrichi
di sogni, snelli,
slanciati alberi
d'Oriente,
cespugli frondosi,
stormi d'uccelli
di porpora e d'oro;

e laghi fioriti
di gigli,
e prati
di viole,
tulipani, papaveri,
giacinti e tuberose;
e ruscelli che
s'intersecano
in lunghi fili
d'argento. »



(E.A. Poe,
The Domain of
Arnheim, 1847)




(...)
« Se mai vi fu
isola incantata
è questa.

Questa è la dimora
delle poche, gentili
Fate sopravvissute
all'estinzione
della loro stirpe.

Queste verdi
tombe sono
forse le loro?

Oppure abbandonano
la loro dolce vita
così come l'umanità
abbandona la propria?

O piuttosto,
morendo,
non si struggono
penosamente
rendendo a poco
a poco a Dio
la loro esistenza,
così come questi
alberi cedono
ombra dopo ombra,
esaurendo la loro
sostanza fino
a che essa
non si dissolve?

Quel che l'albero
che si consuma
è per l'acqua
che ne assorbe
l'ombra,
facendosi più nera
per la preda che
ghermisce,
non sarà forse
la vita della Fata
per la morte
che l'inghiotte? ».


(E.A. Poe,
The island of the fay,
1841)