lunedì 24 agosto 2009

La metafisica esistenzialista di Antonioni


Giorgio De Chirico - Metafisica Piazza con enigma di un 
pomeriggio d’autunno (1913)
Mi sono trovato a vedere, quasi casualmente, L'Eclisse di Antonioni.

Per giorni non ho pensato ad altro.
Alle immagini di quel film.

Un film veramente (finalmente!) ricco di immagini.


Ogni fotogramma sembra essere fotografia d'autore. I 10 minuti finali del film sono tra le cose più belle che il cinema, inteso come arte e non come forma d'intrattenimento, può vantare. Gli spazi dilatati dell'EUR romano, come i close-up, portano le situazioni in un'atmosfera metafisica che sembra uscita dai quadri di De Chirico, con rimandi anche alle "situazioni sospese" tipiche dei quadri di Edward Hopper. Anche il personaggio di Vittoria (Monica Vitti) sembra uscire da un quadro di Hopper, costantemente incerta, indefinita, irreale, incomunicabile.



Palazzo della Civiltà Italiana (1940)
Effettivamente, Federico Fellini disse che "L'EUR è un quartiere molto congeniale a chi fa di professione il rappresentante di immagini". Probabilmente ciò è dovuto all'architettura razionalista presente nel quartiere romano che rimanda alla pittura metafisica.

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